Come si aspettavano i mercati, la Banca del Canada ha deciso di tagliare il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo così al 4,75% nella riunione di giugno. E questo ha spinto il loonie () sui massimi di una settimana.
La BoC ha avvertito i mercati che farà ulteriori tagli dei tassi nel caso in cui l’inflazione dovesse continuare a rallentare, come si prevede che faccia. La dinamica dei prezzi infatti sta lentamente convergendo verso l’obiettivo del 2%, giustificando un orientamento politico meno restrittivo.
Entrambe le misure preferite dalla Banca per l’inflazione di fondo sono scese al di sotto della soglia del 3% ad aprile, e si prevede che continueranno a diminuire durante tutto l’anno insieme all’IPC principale.
Tuttavia, la Bank of Canada ha anche evidenziato che permangono rischi al rialzo per la crescita dei prezzi, amplificati dalle tensioni geopolitiche e da una Fed relativamente più aggressiva.
A suggerire un approccio più accomodante è anche il fatto che la crescita del PIL canadese nel primo trimestre è stata più debole rispetto ai livelli attesi dalla BoC, e i dati sull’occupazione hanno segnalato un mercato del lavoro in tensione.
Dopo la riunione della BoC, il cambio è salito oltre 1,37, raggiungendo i massimi di una settimana.
Quest’anno il loonie ha subito un significativo deprezzamento rispetto al dollaro USA, riflettendo le preoccupazioni per una crescita economica più debole in Canada e un ampliamento del differenziale di tasso della BoC rispetto alla Fed.