I dati sul mercato del lavoro negli USA hanno gelato i mercati, perché riducono nuovamente le possibilità che la Federal Reserve proceda a un taglio dei tassi a settembre. E questo ha spinto il dollaro sui massimi di circa un mese.
Secondo il rapporto del Dipartimento del Lavoro, l’occupazione non agricola (Non Farm Payrolls) è aumentata di 272.000 posti di lavoro a maggio, contro le aspettative di un aumento di 182.000. Si tratta del livello massimo in 5 mesi. La lettura è anche superiore al guadagno medio mensile di 232.000 nei 12 mesi precedenti e 246.000 nei primi 4 mesi dell’anno.
Il tasso di disoccupazione è invece inaspettatamente salito al 4% a maggio, livello più alto da gennaio 2022, in aumento rispetto al 3,9% del mese precedente e sorprendendo le aspettative del mercato, che prevedeva che il tasso sarebbe rimasto invariato.
Infine, altro dato chiave è la retribuzione oraria media, che è aumentata dello 0,4% su base mensile, rispetto a una crescita prevista dello 0,3%. Il tasso di disoccupazione è salito al 4% contro una previsione del 3,9%.
Complessivamente, questi dati più forti delle attese evidenziano che il mercato del lavoro USA rimane robusto, offuscando le speranze di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre (anche se il mercato continua a prevedere un taglio del costo del denaro nel quarto trimestre di quest’anno).
Per questo il Dollar Index è tornato a salire, avvicinandosi a quota 105.
Invece il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito al 4,42%, rimbalzando bruscamente dal minimo di due mesi del 4,27% della sessione precedente.
Nel corso della prossima settimana i funzionari della Fed si riuniranno in meeting, e si dà per certo che manterranno i tassi ai livelli più alti degli ultimi due decenni.
