Per la settima riunione consecutiva, la Federal Reserve ha lasciato invariato il tasso di interesse nella forbice 5,25%-5,50%, ma entro al fine dell’anno potrebbe effettuare un solo taglio al costo del denaro per 25 punti base.
Secondo i policy makers americani, l’inflazione resta ancora “elevata” e i progressi per portarla all’obiettivo del 2% sono “modesti”. Per questo non intendono effettuare alcun taglio finché non ci saranno segnali chiari che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%.
Il dot plot mostra che i politici prevedono solo un taglio dei tassi quest’anno e quattro riduzioni nel 2025. A marzo, la Fed prevedeva tre tagli nel 2024 e tre nel 2025.
Riguardo alle previsioni economiche, la Fed non ha apportato revisioni alle proiezioni di crescita del PIL e vede ancora il economia in espansione del 2,1% nel 2024, del 2% nel 2025 e nel 2026.
Circa l’inflazione, la banca centrale americana ha rivisto al rialzo le stime: i prezzi al consumo saliranno al 2,6% oltre il 2,4% indicato a marzo. E’ stata rivista al rialzo anche per l’anno prossimo (2,3% contro 2,2%), ma è stata mantenuta al 2% per il 2026. Anche l’inflazione core è stata rivista al rialzo al 2,8% nel 2024 (rispetto al 2,6%) e nel 2025 (2,3% rispetto al 2,2%). Per il 2026 è confermata l’attesa di una inflazione al 2%.
Il tasso di disoccupazione è previsto al 4% per il 2024, come previsto a marzo, ma è previsto leggermente più alto al 4,2% nel 2025 (contro il 4,1%).
Questa revisione più aggressiva sui tassi non ha però dato una scossa al biglietto verde. Il ha soltanto attenuato alcune perdite, scambiando intorno a 104,7, dopo essere sceso fino a 104,2 nelle ore precedenti.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto la soglia del 4,3%.