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Cina, i dati contrastanti non aiutano lo Yuan

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Le vendite al dettaglio sono salite al massimo di tre mesi, ma la produzione industriale e gli investimenti in immobilizzazioni sono aumentati meno del previsto

Una serie di dati economici contrastanti continua a rendere incerta la marcia dello yuan cinese. Il cambio USDCNY resta così in prossimità dei massimi d 7 mesi.

Le vendite al dettaglio nel paese sono salite al massimo di tre mesi del 3,7% su base annua a maggio, accelerando dal minimo di quindici mesi del 2,3% nel mese precedente e superando l’aumento previsto del 3%, suggerendo una ripresa dei consumi.

Tuttavia, il quadro economico più ampio è rimasto contrastante, poiché la produzione industriale è cresciuta meno delle aspettative (5,6% su base annua a maggio), e lo stesso è successo agli investimenti in immobilizzazioni, anch’essi aumentati meno del previsto lo scorso mese. Invece il tasso di disoccupazione urbana è rimasto stabile al 5%.

Altrove, i dati hanno mostrato che i prezzi delle nuove case in Cina sono scesi al ritmo più rapido in oltre 9 anni e mezzo a maggio, evidenziando un quadro ancora difficile per il settore immobiliare del Paese.

Come detto, tutto questo non aiuta lo yuan. Il cambio USDCNY viaggia oltre 7,27, dove si trova una zona di resistenza già testata più volte nelle ultime settimane.
Intanto il rendimento dei titoli di stato cinesi a 10 anni è sceso a circa il 2,26%, toccando i livelli più bassi in oltre cinque settimane.

Sul fronte della politica monetaria, la Banca popolare cinese ha deciso di mantenere invariato il tasso di prestito a medio termine al 2,5% per il decimo mese consecutivo, una mossa ampiamente anticipata. Questa decisione riflette l’approccio cauto della PBoC nei confronti dell’allentamento monetario, dando priorità alla stabilità valutaria rispetto a misure più aggressive per ridurre i costi di finanziamento.

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