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Il duello Biden-Trump e l’inflazione PCE non spostano il dollaro. Index a 105,9

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Attualmente la probabilità di un taglio dei tassi entro settembre è aumentata lievemente al 66%, dal 64% precedente

Le ultime ore hanno riportato gli USA al centro dell’interesse dei mercati. Il primo duello tv tra Biden e Trump e la spesa personale statunitense (l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve) hanno dato

Dal primo confronto tra i due candidati alla Casa Bianca è uscito nettamente vincitore Donald Trump (sarebbe meglio dire che Biden è apparso del tutto inadeguato). Il ritorno al timone del tycoon significherebbe una riduzione delle tasse sulle società, che è un fattore rialzista per le azioni e i rendimenti obbligazionari.

Dal fronte macro, la spesa personale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,2% su base mensile, al di sotto delle aspettative del mercato. Se si considera la spesa per consumi reali, la spesa è aumentata dello 0,3% rispetto al mese precedente.
L’indicatore di inflazione PCE core per l’economia statunitense è sceso al 2,6%, il più basso da marzo 2021, rispetto al 2,8% di aprile e in linea con le previsioni di mercato. Tuttavia, rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% della Federal Reserve. Su base mensile, i prezzi core del PCE sono aumentati dello 0,1% a maggio, in calo rispetto allo 0,3% di aprile, in linea con le stime di mercato.

I mercati temevano dati maggiori delle previsioni, che avrebbero spinto la Fed a mantenere la politica restrittiva. Invece il report di ieri sulle richieste di disoccupazione (salite al livello più alto dal 2021) forniscono una spinta per la riduzione dei tassi.
 

Questi scenari non hanno inciso granché sul dollaro. Il si è aggirato intorno a 105,9, perchè la probabilità di un taglio dei tassi entro settembre è aumentata lievemente al 66%, dal 64% precedente. Anche le probabilità di un taglio dei tassi entro novembre sono aumentate al 78% dal 76% e al 95% dal 94% entro dicembre.

Il dollaro chiude il mese di giugno con un guadagno di circa 1 punto percentuale, poiché la Federal Reserve è in ritardo rispetto alle altre principali banche centrali nell’allentamento della politica monetaria.
Nel frattempo il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto il 4,28%, allontanandosi dai massimi di due settimane.

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