I dati riguardanti l’inflazione negli Stati Uniti non danno ancora certezze che si viaggerà verso la discesa al 2%, per questo il presidente della FED Jerome Powell ribadisce la linea della prudenza sul fronte dei tassi di interesse.
Parlando al Congresso, il numero uno della banca centrale americana ha ribadito la cautela con cui si affronterà il tema dei tagli nelle prossime riunioni. La Federal Reserve è intenzionata a mantenere il costo del denaro elevato finché “non sarà sicura che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%“. Tuttavia, i dati più recenti hanno mostrato ulteriori modesti progressi. Ma “servono più dati positivi per rafforzare questa fiducia“.
Allo stesso tempo, Powell ha osservato che la banca centrale considera i rischi di un eccessivo inasprimento, soprattutto perché il mercato del lavoro è forte ma non surriscaldato.
Anche se il mercato continua a ritenere probabile che la prima sforbiciata ai tassi verrà fatta a settembre, diventa ancora più importante aspettare il dato sull’inflazione in uscita questo giovedì, che potrebbe dare qualche indicazione in più sulle mosse che la FED farà a settembre.
Sul fronte valutario, le dichiarazioni di Powell hanno ridato slancio al biglietto verde. Il si è riportato oltre la soglia di 105, trovando supporto sulla Ema50 e sulla trendline rialzista partita a fine dicembre.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito sopra il 4,3%, rimbalzando leggermente dal minimo di una settimana.