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Nuova Zelanda, tassi fermi e NZDUSD in calo. Ma occhio alla “croce d’oro”

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L’istituto centrale ha mantenuto il tasso ufficiale di liquidità (OCR) stabile al 5,5% per l’ottavo meeting di fila

Brusco calo del dollaro neozelandese, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha deciso di mantenere i tassi di interesse stabili per l’ottavo incontro consecutivo. Il cambio scivola in area 0,608.

Al termine del meeting di luglio, la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto il tasso ufficiale di liquidità (OCR) stabile al 5,5%. I policy maker hanno sottolineato che la politica monetaria restrittiva ha allentato le pressioni sulla capacità e ridotto l’inflazione, spingendola al minimo di quasi tre anni a 4%, ma si tratta comunque di un livello molto superiore all’intervallo obiettivo dell’1-3%.

Secondo il Comitato della banca centrale, l’inflazione complessiva ritornerà nell’intervallo obiettivo nella seconda metà dell’anno, ma fino ad allora la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva, anche se il grado di restrizione verrà gradualmente adeguato alle pressioni inflazionistiche.

Come detto, la decisione della RBNZ ha spinto al ribasso il dollaro neozelandese, anche perché le ultime dichiarazioni prudenti di Powell hanno irrobustito il biglietto verde americano.

Il cambio è sceso verso 0,608, andando a testare la Ema200. Occhio perché dal punto di vista tecnico, si è appena formata la “croce d’oro, ossia la Ema50 che sale oltre la Ema50, e generalmente questo messaggio è interpretato in chiave rialzista dal mercato.

Intanto il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni della Nuova Zelanda è sceso sotto il 4,6%, toccando il minimo di due settimane.
Gli investitori attendono ora con impazienza i dati sull’inflazione del paese del secondo trimestre, previsti la prossima settimana, per ulteriori indicazioni.

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