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Cina, crescita flop nel secondo trimestre. L’USDCNH torna a salire (7,27)

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Male anche le vendite al dettaglio. La produzione industriale invece regala l’unica notizia positiva

Dalla Cina arriva una doccia fredda in avvio di settimana: la crescita si è più che dimezzata nell’ultimo trimestre e le vendite al dettaglio sono scese al livello più basso da quasi un anno e mezzo. Le notizie più confortanti arrivano invece dalla produzione industriale, che viaggia meglio delle aspettative.

Secondo i dati ufficiali, l’economia cinese è cresciuta del 4,7% su base annua nel secondo trimestre, in evidente calo rispetto al 5,3% del trimestre precedente e ha mancato la crescita prevista del 5,1%. Ciò ha segnato il guadagno più debole dal primo trimestre del 2023.
A livello congiunturale, la crescita si è addirittura più che dimezzata, passando dall’1,5% allo 0,7% su base trimestrale. Le attese del mercato indicavano 1,1%.

Brutte notizie anche dalle vendite al dettaglio, che a giugno sono scese al livello più basso degli ultimi 17 mesi, pari al 2%.
Al contrario, la produzione industriale è aumentata del 5,3% a giugno, superando le aspettative del mercato nonostante si sia trattato della crescita più debole degli ultimi tre mesi.

Questi report evidenziano lo stato di salute balbettante dell’economia cinese, che continua a fare i conti con la persistente flessione del settore immobiliare, la debole domanda interna. Lo scenario è aggravato dal calo dello yuan e dagli attriti commerciali con i paesi occidentali.

Dopo un avvio di luglio all’insegna del recupero, lo yuan è tornato a perdere quota rispetto al dollaro. Il cambio USDCNH è risalito verso 7,27, non lontano dai massimi di novembre toccati qualche settimana fa.
Sul fronte della politica monetaria, la Banca popolare cinese ha mantenuto il tasso di prestito a medio termine al 2,5%, in linea con le aspettative del mercato. Questa decisione riflette gli sforzi continui della banca centrale per stabilizzare lo yuan in un contesto di più ampie incertezze economiche.

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