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Canada, inflazione a tinte miste. L’USDCAD risale verso la Ema50

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Crescono le possibilità che la BoC possa tagliare ulteriormente i tassi la prossima settimana

Arrivano notizie a tinte miste dal Canada sul fronte dell’inflazione, che lasciano molti dubbi sulle prossime mosse della Bank of Canada e non consentono alla valuta di recuperare terreno dalle perdite recenti rispetto al dollaro statunitense ().

Come detto, gli ultimi dati sull’inflazione sono stati contrastanti. Da un lato il valore complessivo è sceso al 2,7% a giugno, rispetto al 2,9% del mese precedente, sorprendendo i mercati che si aspettavano che rimanesse stabile al 2,9%. Tuttavia questo calo è legato principalmente alla riduzione del prezzo della benzina, mentre la misura preferita dalla BoC è rimasta ferma al 2,9%, mentre i mercati speravano in una discesa.

Nel frattempo, il Business Outlook Survey della Banca del Canada ha sottolineato il continuo pessimismo tra le aziende canadesi, mentre il tasso di disoccupazione nazionale è salito al livello più alto da gennaio 2022.

Tutto questo rafforza le preoccupazioni della BoC sull’impatto dei tassi di interesse più elevati sul mercato del lavoro, e alimenta le possibilità che la BoC possa tagliare ulteriormente i tassi la prossima settimana, dopo la recente riduzione di un quarto di punto fatta a giugno.

Sul mercato valutario il dollaro canadese si è così indebolito, con il cambio che si è nuovamente avvicinato a 1,37, dopo aver toccato il minimo di otto settimane a 1,36 lo scorso 4 luglio. Il cross tra le due valute è rimbalzato sulla Ema200 e adesso sta testando la Ema50.
Intanto il rendimento dei titoli di stato canadesi a 10 anni è sceso verso il 3,4% a luglio, minimo di tre settimane, seguendo il recente calo dei rendimenti del Tesoro statunitense a seguito delle osservazioni accomodanti del presidente della Fed Powell.

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