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Regno Unito, l’inflazione non cala. BoE sotto pressione, GBPUSD sui massimi di un anno

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Il mercato ha ridotto le previsioni su un taglio dei tassi a circa il 33%, rispetto al 49% prima della pubblicazione dell’IPC

Non arrivano buone notizie dall’ultimo report sull’inflazione nel Regno Unito, che resta stabile contrariamente alle previsioni ribassiste, mettendo la Bank of England sotto pressione e dando slancio alla sterlina, che cresce sui massimi di un anno.

Secondo l’ultimo report dell’istituto di statistica, il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è rimasto stabile al 2% a giugno, mentre le previsioni si aspettavano un calo all’1,9%. Anche l’inflazione dei servizi non è riuscita a rallentare e si è mantenuta al 5,7%, al di sopra delle previsioni della BoE del 5,1%.

Gli operatori attendono ora ulteriori dati, tra cui la crescita dei salari e le vendite al dettaglio, previsti questa settimana, per valutare i tempi della prima riduzione degli oneri finanziari.

Il report di oggi ha sollevato preoccupazioni sul fatto che l’inflazione, sebbene attualmente al livello target, potrebbe non mantenersi su tale livello, ritardando potenzialmente i piani di taglio dei tassi della BOE. Intanto il mercato ha già ridotto le previsioni su un taglio dei tassi a circa il 33%, rispetto al 49% prima della pubblicazione dell’IPC.

Di fronte alla possibilità di tassi di interesse alti più a lungo, la sterlina britannica si è rafforzata ulteriormente. Il cambio
ha toccato quota 1,3 dollari, sui massimi di un anno. Nelle ultime 4 settimane la sterlina britannica ha guadagnato il 2,27%.
Intanto il rendimento dei Gilt a 10 anni del Regno Unito è salito al 4,08% dal minimo di 3 settimane.

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