Giornata di tiepidi guadagni per il dollaro americano rispetto alle altre valute, con il che rimane oltre quota 104, allontanandosi ulteriormente al minimo di 4 mesi toccato un paio di giorni fa.
A dare sostegno al biglietto verde (nella sua veste di rifugio sicuro) è il nervosismo che si è scatenato oggi per via del down dei computer di tutto il mondo, provocati dall’aggiornamento di CrowdStrike, un programma di sicurezza informatica molto diffuso. Questo ha causato la paralisi nei trasporti, in alcune Borse, ma anche nelle banche e nei media. Il conseguente nervosismo sui mercati ha favorito il dollaro.
Il clima di incertezza è alimentato anche dalle novità riguardo alla corsa alle presidenziali USA, perché Joe Biden sembra sempre più vicino al ritiro. Intanto Donald Trump (strafavorito per la Casa Bianca) ha tenuto il tanto atteso discorso di chiusura della convention repubblicana.
Poi ci sono i dati macro forti che hanno fornito supporto. L’attività manifatturiera nella regione del Medio Atlantico degli Stati Uniti è cresciuta più del previsto a luglio, a fronte di un’impennata di nuovi ordini. Nel frattempo, le ultime richieste settimanali di disoccupazione sono aumentate più del previsto, ma non hanno modificato le opinioni sul mercato del lavoro a causa di fattori stagionali.
Il è giunto verso 104,3, mentre il cambio è scivolato di nuovo sotto la soglia di 1,09.
Inoltre il biglietto verde si è rafforzato fino ai massimi di due mesi contro il kiwi neozelandese () in mezzo alle scommesse accomodanti in Nuova Zelanda.
