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Yen giapponese JPY

Avversione al rischio e stretta della BoJ spingono al ribasso l’USDJPY

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I mercati attualmente vedono una probabilità del 44% circa di un rialzo del tasso della BOJ di 10 punti base la prossima settimana

A pochi giorni dalla riunione di politica monetaria della banca centrale del Giappone, continuano i grandi guadagni per lo Yen, che vola sui massimi di 4 mesi rispetto al dollaro ().

Una spinta alla valuta nipponica è giunta dal clima di avversione al rischio che c’è sui mercati (lo Yen è un bene rifugio), come dimostra la caduta a picco di titoli growth e materie prime. L’innesco sono state alcune trimestrali deludenti (Tesla e Alphabet su tutti) che fanno temere per l’indebolimento delle prospettive economiche globali.

Inoltre stanno crescendo le aspettative che la Banca del Giappone aumenterà i tassi di interesse la prossima settimana, costringendo i venditori allo scoperto ad abbandonare la loro posizione. La Bank of Japan, secondo quanto riportato da Reuters, potrebbe discutere anche un piano per dimezzare gli acquisti dei suoi bond che avvengono con il piano QE-Quantitative easing.

A tutto questo si aggiunge che una commissione del Governo ha dato il suo via libera all’aumento del salario minimo orario del Giappone a 1.054 yen, altro fattore che rende più probabile un nuovo rialzo dei tassi (per via del riflesso rialzista sull’inflazione).
I mercati attualmente vedono una probabilità del 44% circa di un rialzo del tasso della BOJ di 10 punti base la prossima settimana.

Lo Yen così ha guadagnato fortemente terreno, con il cambio he è sceso a 152, sui minimi di 12 settimane, prima di cedere una discreta fetta dei suoi guadagni nelle ore successive.
Grazie allo sprint degli ultimi giorni, il cambio tra le due valute ha comunque ha tagliato la Ema50, arrivando a testare anche la EMA200.
Tuttavia, dall’inizo di quest’anno il rapporto tra le due valute ha guadagnato quasi il 9%.

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