Gli ultimi dati macro della settimana non generano grandi sorprese, e così alla fine il dollaro si muove poco rispetto alle altre valute. Il resta attorno quota 104, dopo il dati sull’inflazione PCE (l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve).
L’indice principale dei prezzi PCE è stato infatti in linea con le aspettative, anche se il tasso core è aumentato dello 0,2% (un poco in più delle previsioni dello 0,1%). Inoltre, mentre la crescita della spesa rallenta allo 0,3%, il reddito aumenta dello 0,2% (metà rispetto alle previsioni).
Questi dati si aggiungono a quelli di giovedì, che hanno mostrato che l’economia statunitense è cresciuta più rapidamente del previsto, al 2,8% nel secondo trimestre, grazie alla forte domanda dei consumatori.
La probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre è rimasta al 100%, lasciando inalterate le forze attorno al biglietto verde americano. Il si è stabilizzato intorno a 104,3 dopo aver affrontato una maggiore volatilità nelle ultime sessioni.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso al 4,23%.