Esattamente come è successo per il mercato azionario, anche quello delle cryptovalute ha salutato l’arrivo di agosto nel modo peggiore. L’ultima settimana infatti è stata un bagno di sangue, con il che è precipitato di nuovo sui 60mila dollari, dopo aver perso il 10%.
Tradizionalmente agosto è un mese “indigesto” alle crypto, ed una partenza così fa temere che la situazione possa peggiorare ancora.
Negli ultimi giorni la somma di due fattori ha spaventato i mercati: il primo sono i risultati deboli di molte big di Wall Street, il secondo è il rapporto sul lavoro USA molto deludente.
Tra gli investitori si è instillato così il dubbio che la FED abbia tirato troppo la corda, mantenendo i tassi alti più a lungo del necessario, e adesso l’economia potrebbe rischiare una brusca caduta se la banca centrale non interverrà con tagli dei tassi più consistenti e ravvicinati (ma farlo manderebbe un messaggio di paura al mercato).
Il sentiment del mercato è passato dall’euforia che c’era pochi giorni fa ad una fuga massiccia dal rischio (va sottolineato il crollo del 6% del Nikkei giapponese, il più grande ribasso giornaliero dal crollo del mercato azionario globale del 1987, noto come il “lunedì nero”).
In questo clima, gli asset come le cryptovalute sono tra i più bersagliati dalle vendite.
Per le crypto poi c’è un altro fattore, relativo alle elezioni degli Stati Uniti. La probabile vittoria di Trump (sostenitore delle valute digitali) è ora più incerta visto che Kamala Harris ha preso il posto di Biden, e pare stia aumentando rapidamente i consensi.
Lo scenario del settore crypto è desolante. Nella Top20 non c’è nessun segno verde, e la metà ha subito cali in doppia cifra.
A cominciare da , che adesso sanguina vicino ai 60.000 dollari, supporto psicologico di straordinaria importanza. Un calo al di sotto di questo livello potrebbe inaugurare una liquidazione di massa nel mercato dei derivati.
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Nel frattempo, come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prezzo ha tagliato al ribasso la Ema50 (messaggio ribassista e breve termine) e sta testando anche la Ema200. Proprio questo test è di enorme importanza, perché coincide con la soglia dei 60mila dollari, se fosse infranto allora gli scenari diventerebbero pessimi.
Ma se Bitcoin non festeggia, il resto del settore neppure. Anche , Solana, , Dogecoin e altre criptovalute hanno esteso le loro perdite per giorni.
Curioso il caso di ETH, che è sceso del 10% dopo l’approvazione degli ETF spot, mentre l’open interest è diminuito.