Nonostante un timido rimbalzo all’indietro, il Franco svizzero continua ad essere solido rispetto al dollaro, e resta in prossimità dei massimi di quest’anno. Da maggio in poi la valuta elvetica ha guadagnato circa il 7% sul biglietto verde, annullando tutte le perdite che aveva subito nella prima parte dell’anno.
Il franco svizzero sta beneficiando della debolezza generale del dollaro (oggi in ripresa grazie al dato sulle richieste di disoccupazione minori del previsto), innescata dalle preoccupazioni sulla forza dell’economia statunitense dopo il deludente rapporto sull’occupazione della scorsa settimana. Ciò potrebbe spingere la Fed ad avviare in modo più rapido il percorso dei tagli al costo del denaro, facendo tre interventi quest’anno.
Ad agevolare la corsa verso il franco CHF è anche il timore per un rallentamento economico, che spinge gli investitori bverso i rifugi sicuri.
Sul fronte monetario svizzero, la conferma del tasso di inflazione annuale all’1,3% nel mese di luglio 2024 ha rafforzato le aspettative di un terzo taglio consecutivo dei tassi da parte della Banca nazionale svizzera a settembre.
In precedenza, la BNS ha avviato il suo allentamento monetario prima rispetto ai suoi omologhi globali e ha ridotto i costi di finanziamento in entrambe le decisioni di quest’anno.
Il cambio tra franco e dollaro (USDCHF) è tornato sulla soglia di 0,86, dopo essere sceso di oltre il 2% in questo primo spicchio di agosto. Attenzione a quanto accadrà nelle prossime sedute dal punto di vista tecnico: la Ema50 sta per scivolare sotto la Ema200 (realizzando la “croce della morte“), mandando così un forte messaggio ribassista al mercato.
Intanto il rendimento dei titoli di stato svizzeri a 10 anni è sceso al nuovo minimo di oltre 2 anni (0,36%).