Come si aspettava il mercato, la Banca Popolare Cinese ha lasciato invariati i principali tassi di interesse. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,45%.
Nel frattempo, il tasso a cinque anni, riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,85%.
Entrambi i tassi rimangono ai minimi storici dopo le riduzioni inattese dei tassi nel mese di luglio.
La mossa della PBOC fa seguito alle dichiarazioni del governatore Pan Gongsheng riguardo al fatto che le autorità eviteranno qualsiasi misura “drastica” per l’economia.
Il governatore ha anche affermato che la banca centrale accelererà l’attuazione delle politiche finanziarie esistenti, studierà nuove misure e sosterrà misure fiscali proattive.
I mercati sperano che vengano adottate ulteriori misure di allentamento della politica monetaria, così da rilanciare la crescita della seconda economia mondiale. Gli ultimi report macro hanno infatti evidenziato un quadro contrastante, con le vendite al dettaglio in aumento più del previsto a luglio, mentre la produzione industriale ha deluso le previsioni.
In questo contesto, nonostante la debolezza del dollaro statunitense, il cambio è risalito a circa 7,14. Dopo i forti guadagni di inizio agosto, che hanno consentito al cambio di tagliare al ribasso la media mobile di lungo periodo (Ema200), lo Yuan ha trovato un forte ostacolo sul supporto a 7,13.
