L’atteso discorso di Powell a Jackson Hole si conclude con un annuncio importante: è giunto il momento di tagliare i tassi di interesse, che sono attualmente ai massimi da 23 anni. E il dollaro fa subito un’accelerazione al ribasso, scendendo sui minimi di oltre un anno.
Il cambio di rotta della FED discende dalla maggiore fiducia che l’inflazione sia su un percorso sostenibile per tornare al 2%. Dal momento che l’economia a stelle e strisce manifesta segnali di debolezza, e che il mercato del lavoro non dovrebbe essere “una fonte di elevate pressioni inflazionistiche in tempi brevi“, ecco che la banca centrale è pronta a tagliare il costo del denaro.
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Il discorso di Powell fa intendere che forse di tagli ce ne saranno più di uno quest’anno, anche se il numero uno della Federal Reserve ha detto che “i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi” (quelli per l’inflazione e quelli per il mercato del lavoro).
I mercati sono divisi tra un taglio di 25 punti base e uno di 50 punti base per la prossima riunione della Fed di settembre, mentre scontavano tagli dei tassi di 100 punti base per il resto dell’anno.
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Dopo il discorso di Powell, il è sceso sotto 101, il minimo dal luglio 2023. Il cambio è invece salito sopra 1,118, anch’esso sui massimi di 13 mesi.
Ancora più forte è la marcia della sterlina, visto che il cambio supera 1,322 dollari, il livello più alto da marzo 2022 (a proposito, anche il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha suggerito che ulteriori tagli dei tassi di interesse potrebbero essere in arrivo).