Il dollaro continua a rialzarsi dopo aver toccato i livelli più bassi da oltre 1 anno (se consideriamo il cambio con la sterlina, il minimo è stato addirittura di due anni e mezzo). L’Index del biglietto verde si era pericolosamente avvicinato alla soglia dei 100, che non viene oltrepassata dalla primavera del 2022.
I mercati stanno pesando le prospettive sulla politica monetaria della FED e delle altre principali banche centrali, soprattutto dopo gli interventi a Jackson Hole e gli ultimi dati macro. Le aspettative sono per tagli da complessivi 100 punti base da parte della banca centrale nelle tre restanti decisioni di quest’anno (50 solo nell’imminente meeting di settembre).
Tuttavia, le indicazioni di un certo livello di robustezza nella crescita statunitense, evidenziate anche da un forte rimbalzo degli ordini di beni durevoli, hanno suscitato qualche dubbio sull’entità dei tagli totali dei tassi nel ciclo di allentamento imminente.
Nel frattempo, i segnali accomodanti provenienti dai politici della BCE hanno limitato la caduta dell’indice del dollaro, tant’è che l’euro è la valuta più pesante nel paniere DXY.
Gli investitori ora attendono le ultime richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e il rapporto sull’indice dei prezzi PCE – il preferito dalla Fed – prima del weekend per avere maggiore chiarezza sul percorso dei tassi.