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L’inflazione in calo appesantisce l’euro. Il cambio EURUSD sotto 1,11

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I dati di Spagna e Germania rafforzano l’idea che la BCE potrebbe tagliare ancora i tassi a settembre

L’inflazione continua a rallentare nella Eurozona, spingendo la BCE verso ulteriori mosse accomodanti. E questo indebolisce l’euro che si affaccia sotto la soglia di 1,11 rispetto al dollaro.

Il tasso di inflazione annuale armonizzato della Spagna è sceso al 2,4% ad agosto dal 2,9% di luglio, il più basso da agosto 2023 e inferiore al previsto 2,5%. Inoltre, il tasso di inflazione annuale armonizzato (IPCA) della Germania è sceso al 2% ad agosto dal 2,6% di luglio, al di sotto del 2,3% previsto. Si tratta del livello più basso da marzo 2021.

Questi dati rafforzano la tesi che la BCE potrebbe effettuare un altro taglio dei tassi il 12 settembre, quando si riunirà per il prossimo meeting.
Diventano perciò importanti i dati sull’inflazione per Francia, Italia e l’intera zona euro, che saranno pubblicati domani.

Tutto ciò sta spingendo l’euro al ribasso sul mercato valutario. Il cambio EURUSD è sceso sotto 1,11, continuando a ritirarsi dal suo massimo di 13 mesi di 1,12 toccato di recente. L’euro sta cedendo terreno anche rispetto alle altre valute principali, ad eccezione di Yen e franco svizzero.

Nel frattempo l’indicatore del sentiment economico nell’Eurozona è salito a 96,6 ad  agosto, il più alto in oltre un anno e saldamente al di sopra delle aspettative del mercato di 95,8. Invece l’indicatore della fiducia dei consumatori è sceso a -13,5, al di sotto delle stime precedenti di -13,4. In tutta l’Unione Europea, la fiducia dei consumatori è scesa di 0,1 punti a -12,3.

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