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Inflazione PCE senza sorprese, il Dollar Index avanza leggermente

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Il mercato continua ad aspettarsi un taglio dei tassi di 100 punti base da parte della FED nelle tre riunioni rimanenti di quest’anno

Continua la lenta marcia al rialzo del dollaro dopo le recenti perdite, col mercato che digerisce l’ultimo report – senza sorprese – relativo all’inflazione.

Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, a luglio i consumi personali (PCE) sono aumentati dello 0,5% (erano +0,3% a giugno), in linea con le attese. I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,3%, più del +0,2% del mese precedente e del consensus.
Il PCE price index core, l’indicatore preferito dalla FED per misurare l’inflazione, cresce dello 0,2% su mese, come registrato il mese precedente, in linea con le stime di mercato e del 2,6% su anno, sotto il +2,7% atteso e uguale al +2,6% di giugno.

L’assenza di sorprese al rialzo consolida le aspettative del mercato riguardo a un taglio dei tassi di 100 punti base da parte della FED nelle tre riunioni rimanenti di quest’anno (la prima si svolgerà il 18 settembre).
A completare il quadro c’è il calo delle aspettative di inflazione compilate dall’Università del Michigan: 2,8% ad agosto 2024, livello più basso da dicembre 2020.
L’attenzione si sposta ora sul prossimo rapporto sull’occupazione di agosto.

Il dollaro può così continuare a recuperare un po’ di terreno sul fronte valutario. Il viaggia verso 101,6 dollari, ma il bilancio del mese di agosto è comunque pesante (perde oltre il 2%, la peggiore performance di quest’anno).
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è salito al 3,87% venerdì, estendendo il suo rimbalzo dopo aver testato i minimi di un anno del 3,8% questa settimana.

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