In attesa dei dati sul lavoro (Non Farm Payrolls) in uscita venerdì, gli investitori hanno abbracciato la prudenza sul mercato valutario. In una giornata complessivamente blanda, spicca la crescita del dollaro neozelandese, che si rialza dopo alcune giornate fiacche.
Il cambio ha trovato una zona di supporto a quota 0,62, e si è così rimesso in direzione dei massimi di 8 mesi toccati settimana scorsa.
La spinta è arrivata soprattutto dalla debolezza del biglietto verde americano (l’indice del dollaro è stato scambiato intorno a 101,3) , dopo che i deboli dati macroeconomici hanno alimentato le preoccupazioni che l’economia a stelle e strisce potrebbe rallentare, spingendo così gli operatori ad aumentare le loro aspettative su un taglio più ampio del tasso di interesse da parte della Federal Reserve questo mese. Potrebbe essere di 50 punti base, mentre l’allentamento totale entro fine anno potrebbe essere di circa 125 pb.
Intanto in Nuova Zelanda la Reserve Bank ha abbassato il tasso ufficiale di interesse il mese scorso, segnando la prima mossa accomodante da quando scoppiò la pandemia. Gli investitori sono fiduciosi che la banca centrale allenterà ulteriormente la politica monetaria nella prossima riunione di ottobre, con una probabilità del 37% di un taglio di 50 punti base.