Nessun cambio di rotta da parte della Bank of England, che nella riunione di oggi di politica monetaria ha deciso (con 8 voti favorevoli contro 1 che avrebbe voluto un taglio di 25 pb) di lasciare il tasso di interesse di riferimento al 5%, così come si aspettava il mercato.
Allo stesso tempo, la BoE ha deciso di ridurre lo stock di acquisti di titoli di Stato di 100 miliardi di sterline nei prossimi 12 mesi.
La Banca d’Inghilterra aveva effettuato un taglio di 25 punti base ad agosto, la prima riduzione in oltre quattro anni.
L’istituto ha deciso che non occrrevano ulteriori stimoli economici e che continuerà ad avere un “approccio graduale alla rimozione della restrizione politica“, visto che l’inflazione annuale sta scendendo (è stata del 2,2% ad agosto) ma si prevede che aumenterà fino a circa 2,5% verso la fine di quest’anno, mentre la crescita complessiva del PIL dovrebbe tornare al ritmo di fondo, pari a circa lo 0,3% trimestrale, nella seconda metà dell’anno.
Riguardo alle mosse future, il comitato spiega che continuerà a monitorare attentamente i rischi di persistenza dell’inflazione e “deciderà il grado appropriato di restrizione della politica monetaria a ogni riunione“.
I trader ora stimano circa 42 pb di tagli dei tassi da parte della banca centrale entro la fine dell’anno, al di sotto dei 52 pb prima della decisione.
La riunione della BoE non ha spento lo slancio della sterlina britannica, che è stato innescato più che altro dalla debolezza del dollaro dopo la riunione della FED. Il cambio ha superato quota 1,33, il livello più alto da marzo 2022.
Intanto il rendimento dei gilt a 10 anni del Regno Unito ha superato il 3,9%, il livello più alto in circa due settimane.