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BoE pronta ad altri tagli dei tassi, GBPUSD scivola sulla Ema50

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Il governatore Andrew Bailey ha detto che la banca centrale potrebbe diventare più aggressiva nelle sforbiciate al costo del denaro

Mentre il dollaro continua a fare passi in avanti, la sterlina fa alcuni passi indietro. La combinazione di questi due fattori spinge il cross sotto quota 1,31, sui minimi di tre settimane.

La debolezza della valuta britannica è stata innescata dalle dichiarazioni del governatore della Bank of England, Andrew Bailey, al quotidiano Guardian.


Il numero uno della banca centrale ha mostrato un approccio dovish riguardo ai tassi di interesse, affermando che l’istituto da lui guidato potrebbe diventare più aggressivo sul fronte dei tagli ai tassi di interesse, nel caso in cui l’inflazione dovesse procedere secondo previsioni.

Il governatore della BoE ha aggiunto che il suo ottimismo nasce dal fatto che le pressioni sul costo della vita non sono così persistenti come si temeva. Tuttavia Bailey ha evidenziato che i rischi inflazionistici più forti si legano alla tensione mediorientale, e per questo la Bank of England continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi di questo scenario.


Le dichiarazioni del governatore della BoE hanno indebolito la sterlina britannica, mentre al tempo stesso la tensione geopolitica sta spingendo il dollaro nella sua veste di bene rifugio (il è salito sui massimi di 6 settimane).

Il cambio si è così affacciato anche sotto 1,31 (prima di recuperare leggermente), allontanandosi dai livelli massimi di marzo che ha toccato pochi giorni fa. Il cross tra le due valute è andato a pizzicare la Ema50.
A settembre la valuta britannica si era apprezzata quasi del 2% rispetto al Dollaro statunitense, soprattutto per via dell’allentamento monetario più rapido cominciato dalla Federal Reserve americana.

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