Il report sul lavoro – Non Farm Payrolls – continua a dare segnali altalenanti riguardo alla ripresa economica. Secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS), l’economia statunitense ha creato 1.374 milioni di nuovi posti di lavoro il mese scorso, leggermente meno delle previsioni (1,4 milioni). E’ andato meglio del previsto il tasso di disoccupazione, sceso all’8,4% dal 10,2% di luglio (e molto meglio della previsione di fine anno fissata a giugno al 9,3%).
La retribuzione oraria media, che la FED guarda con attenzione come indice della futura pressione inflazionistica, è aumentata dello 0,4%.
Dopo il report sul lavoro, i rendimenti del Tesoro sono aumentati, mantenendo il dollaro tonico (che beneficia dell’aumento dell’avversione al rischio dopo il crollo dei titoli tech Usa).
Il è salito verso quota 93,00, estendendo i suoi guadagni settimanali a circa lo 0,50% (ma ha perso il 4% da inizio anno, e ancora maggiori sono le perdite rispetto al picco annuale di 103).
Rispetto all’euro, la marcia del biglietto verde ha spinto il cambio sotto 1,18.
Il rimbalzo del biglietto verde arriva dopo settimane di perdite. A inizio settimana il cambio ha toccato il minimo da aprile 2018 oltre 1,20, dopo che la FED ha annunciato la svolta riguardo al suo approccio sull’inflazione. Le perdite si sono fermate dopo che la Bce ha cominciato a manifestare un po’ di preoccupazione riguardo l’eccessivo apprezzamento dell’euro.