Il mese di ottobre continua ad essere molto negativo per il Won coreano, visto che in due settimane è scivolato del 3% rispetto al dollaro statunitense, arrivando sui minimi di circa due mesi.
Settimana scorsa la Bank of Korea ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 3,25%. Quello di inizio ottobre è stato il primo taglio al costo del denaro da maggio 2020, ed ha portato i tassi al livello più basso in quasi due anni.
La BoK ha scelto questo approccio dopo aver valutato le prospettive di inflazione e quelle della crescita economica sudcoreana, nonché l’indebitamento delle famiglie alimentato dai mutui.
Secondo l’istituto centrale l’inflazione a breve termine dovrebbe scendere al 2,8%, mentre quest’anno l’inflazione al consumo rimarrà al di sotto del 2%, in calo rispetto alle previsioni di agosto (2,5%), mentre l’inflazione core è stabile al 2,0%. Per il 2025, l’inflazione complessiva e quella core dovrebbero essere in linea con i dati precedenti del 2,1% e 2,0%, nonostante fattori come le tensioni in Medio Oriente, le fluttuazioni dei tassi di cambio e gli aggiustamenti dei servizi pubblici.
Per quanto riguarda il PIL, si prevede che l’economia cresca del 2,4% nel 2024 e del 2,1% nel 2025, a causa della ritardata ripresa della domanda interna. L’ultimo report ha evidenziato che l’economia sudcoreana si è contratta dello 0,2% su base trimestrale nel secondo trimestre, segnando la prima contrazione in un anno e mezzo.
Il comitato ha affermato che valuterà attentamente il ritmo di ulteriori tagli, soppesando i compromessi politici. Il governatore della BOK Rhee Chang-yong ha descritto la mossa della BoK come un “taglio da falco”, sottolineando la cautela riguardo alle prossime mosse.
Intanto sul fronte valutario, il won sudcoreano si è deprezzato oltre i 1.355 per dollaro (), toccando il minimo di quasi due mesi. Il rapporto di cambio ha tagliato la Ema50 e sta testando anche la Ema200, inviando così un chiaro messaggio rialzista al mercato.
La valuta di Seul è penalizzata anche dalla forza del dollaro, perché il mercato ha ridimensionato le aspettative di significativi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, dopo l’ultimo report sull’inflazione (che ha superato le attese) e dopo che i verbali del FOMC hanno mostrato che i funzionari erano divisi sul recente taglio dei tassi.
