Le notizie poco incoraggianti riguardo l’andamento dell’economia cinese fanno temere che gli sforzi di Pechino potrebbero non essere sufficienti a impedire all’economia di rallentare ulteriormente. Così lo Yuan scivola sui minimi di un mese rispetto al dollaro, verso quota 7,123 ().
I dati riguardo esportazioni e importazioni della Cina sono stati inferiori alle aspettative. Il surplus commerciale della Cina è salito a 81,71 miliardi di dollari, rispetto alle aspettative del mercato di 89,8 miliardi di dollari.
A settembre le esportazioni sono cresciute del 2,4% su base annua, meno del 6% previsto e in calo rispetto al massimo di 17 mesi dell’8,7% di agosto. Anche se siamo arrivati al quinto mese consecutivo di crescita, il ritmo sta scemando. Le importazioni sono aumentate dello 0,3% su base annua, contro aspettative dello 0,9%.
Questi dati evidenziano ancora una volta la fragile ripresa della domanda interna, così come l’andamento dell’indice dei prezzi alla produzione, che ha esteso il suo trend deflazionistico per il 24esimo mese consecutivo.
Inoltre nel fine settimana la Cina ha evidenziato un’inflazione al consumo più debole del previsto (al livello più basso da giugno), rafforzando la necessità di interventi si sostegno economico da parte di Pechino.
Tutto questo penalizza lo yuan, che si è indebolito verso 7,123 per dollaro (), toccando il livello più basso da oltre un mese, mentre il dollaro USA ha continuato a rafforzarsi in mezzo alle crescenti aspettative che la Federal Reserve adotterà un approccio più cauto nel tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi.
La debolezza dello yuan deriva anche dall’esito del briefing dello scorso fine settimana da parte del Ministero delle Finanze cinese, che non è riuscito a impressionare con il suo vago piano di stimoli fiscali.