Nonostante la marcia indietro di venerdì (a causa del report sui permessi di costruzione, che sono risultati al di sotto delle aspettative del mercato), il dollaro chiude con un bilancio positivo per la terza settimana consecutiva, spinto da dati economici forti che hanno ridotto le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest’anno.
Gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno mostrato una crescita più forte del previsto a settembre, mentre le ultime richieste settimanali di disoccupazione sono state inferiori alle previsioni.
Il dollaro ha trovato terreno fertile anche nelle crescenti probabilità di una vittoria di Trump alle prossime elezioni, poiché le sue politiche su tariffe, tasse e immigrazione sono viste come inflazionistiche, impedendo potenzialmente alla banca centrale di tagliare ulteriormente i tassi.
Tutto questo, unitamente ai buoni rapporti sull’occupazione e sull’inflazione all’inizio di questo mese, hanno indicato una spesa al consumo resiliente, suggerendo che l’economia statunitense rimane lontana dalla recessione.
Gli operatori stanno ora scontando solo 42 punti base di tagli dei tassi per novembre e dicembre.
Il ha raggiunto quota 103,55, arrivano anche a scambiare intorno a 103,8 sui massimi di quasi 3 mesi.
Esternamente, il dollaro ha beneficiato dell’indebolimento dell’euro dopo che la Banca Centrale Europea ha tagliato i costi di finanziamento di 25 punti base per la terza volta quest’anno.
