Come parte del pacchetto di stimoli economici annunciati da Pechino, questa mattina la People’s Bank of China (PBOC) ha deciso di tagliare i suoi principali tassi di prestito di riferimento di 25 punti base, portandoli a nuovi minimi.
Il tasso primario sui prestiti (LPR) a un anno – che influenza i prestiti a famiglie e imprese – è stato abbassato di 25 punti base al 3,10%, mentre il LPR a cinque anni – di riferimento per i minuti – è stato tagliato al 3,6%.
Questa decisione ha fatto seguito all’indicazione della scorsa settimana del governatore della PBOC, Pan Gongsheng, che ha annunciato che potrebbe abbassare nuovamente i requisiti di riserva delle banche prima della fine dell’anno, a seconda delle condizioni di liquidità.
Malgrado questo intervento, lo yuan non si sta muovendo granché rispetto al dollaro. Il cambio viaggia poco sotto 7,13 per dollaro (durante questo mese di ottobre la valuta cinese ha perso circa l’1,3%), mentre il rendimento dei titoli di stato cinesi a 10 anni è salito verso il 2,13%.
Gli ultimi dati macro arrivati da Pechino non danno l’impressione che l’economia cinese si stia risollevando del tutto. Il PIL su base annua ha mostrato crescita del 4,6%, leggermente superiore alle attese, e sono state confortanti anche le vendite al dettaglio e la produzione industriale. Tuttavia, i prezzi delle nuove case in 70 città cinesi sono diminuiti per il quindicesimo mese consecutivo a settembre, scendendo del 5,7% su base annua, segnando il calo più marcato da maggio 2015.