Dopo aver vissuto tre settimane di intensa debolezza (durante le quali ha perso quasi il 5%), il dollaro neozelandese sembra aver ritrovato un po’ di slancio in questo avvio di settimana.
Il “kiwi” sta beneficiando del taglio al tasso di interesse da parte della Banca Popolare della Cina. Essendo quest’ultima il suo principale partner commerciale, la prospettiva di una maggiore ripresa dell’economia cinese farà bene anche a quella della Nuova Zelanda.
Intanto a livello nazionale il deficit commerciale della Nuova Zelanda si è ridotto a settembre, poiché le esportazioni sono aumentate mentre le importazioni sono diminuite.
Di recente il rapporto positivo sull’inflazione ha alimentato le aspettative per tagli dei tassi più aggressivi da parte della Reserve Bank of New Zealand. I mercati prevedono in gran parte una sforbiciata di 50 punti base a novembre, ma c’è anche chi vede la possibilità di un taglio di 75 punti base.
Sul mercato intanto il cambio risale a circa 0,605, allontanandosi dal minimo di due mesi.
Tuttavia, la valuta locale rimane sotto pressione a causa del forte dollaro USA, rafforzato dalle aspettative di un allentamento monetario meno aggressivo da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi. Il sentiment del mercato è inoltre gravato dall’incertezza globale sul conflitto in Medio Oriente e sulle imminenti elezioni presidenziali americane.