Arriva un altro taglio al costo del denaro da parte della banca del Canada, che nel meeting di ottobre decide di sforbiciare il tasso di interesse per 50 punti base, portandolo al 3,75%.
Dopo tre tagli di 25 punti base, l’istituto centrale canadese ha quindi deciso di accelerare il passo, visto il netto calo dell’inflazione. La crescita dei prezzi è scesa all’1,6% a settembre, al di sotto dell’obiettivo del 2% per la prima volta in tre anni.
Inoltre, la banca ha osservato che i consumi hanno rallentato su base pro capite e il mercato del lavoro ha continuato a indebolirsi, poiché il tasso di disoccupazione è salito oltre il 6,5% per la prima volta in oltre due anni, giustificando ulteriormente costi di finanziamento più bassi.
Peraltro la Bank of Canada avverte che proseguirà il suo ciclo di abbassamento del tasso, se l’economia si svilupperà secondo le previsioni.
I policymaker si aspettano che l’inflazione complessiva rimanga vicina ai livelli target per il prossimo futuro, mentre il PIL crescerà dell’1,2% quest’anno prima di crescere del 2,1% l’anno prossimo.
Dopo la riunione della BoC, il dollaro canadese si è ulteriormente indebolito rispetto a quello americano. Il cambio si è affacciato infatti anche sui massimi di 11 settimane di 1,39, prima di cedere un po’ di guadagni. Nelle ultime 4 settimane il cambio tra le due valute ha guadagnato oltre il 3%.
Il loonie è stato messo sotto pressione anche dal calo dei prezzi del petrolio, che ha limitato il fatturato delle esportazioni per l’economia canadese.