Dopo aver raggiunto i livelli più bassi degli ultimi due mesi, il dollaro australiano tenta un piccolo recupero rispetto a quello americano (), spinto dagli ultimi dati macro e dalla prospettiva che la RBA continuerà a mantenere i tassi invariati quest’anno.
L’ultimo report mostra che l’attività del settore privato in Australia è quasi stabile a ottobre, mentre l’attività dei servizi si è ampliata ulteriormente (secondo le stime preliminari, l’indice PMI è salito a 50,6, nono mese consecutivo di espansione).
Delude invece l’attività manifatturiera, che si è contratta al ritmo più veloce da maggio 2020. Il PMI manifatturiero è sceso infatti a 46,6, e questo indica un deterioramento della salute del settore per il nono mese consecutivo.
Sul fronte della politica monetaria, il vicegovernatore della Reserve Bank of Australia, Andrew Hauser, ha affermato nei giorni scorsi che la forte crescita dell’occupazione è stata una leggera sorpresa, pur ribadendo che la banca centrale è pronta a rispondere in entrambe le direzioni a seconda dei dati in arrivo.
I mercati si aspettano che la RBA mantenga la politica stabile quest’anno, e che il primo taglio dei tassi potrebbe arrivare verso maggio 2025.
Sul mercato valutario, il dollaro australiano ha recuperato intorno a 0,665 (), ma rimane molto vicino ai livelli più bassi degli ultimi due mesi toccati a metà settimana.
Il dollaro Usd resta forte, perché i rendimenti dei titoli del Tesoro hanno registrato un ulteriore rialzo sulle aspettative di tagli più cauti dei tassi da parte della Federal Reserve e sulle scommesse sulla vittoria di Trump a novembre.