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ORO, i record potrebbero non essere finiti

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Qualche leggera correzione è normale, ma il quadro del metallo prezioso rimane fortemente rialzista

Nonostante qualche presa di profitto, l’oro si avvia a chiudere un’altra settimana da record, con il nuovo primato che è stato raggiunto oltre quota 2.750 dollari.

Il conflitto in Medio Oriente e le preoccupazioni che possa ampliarsi ad altri Paesi della regione, così come l’incertezza sulle prospettive di politica monetaria della Fed, alimentano la domanda di asset rifugio.
Inoltre gli investitori guardano con preoccupazione alle elezioni negli Stati Uniti, per via dei possibili disordini politici e per i cambiamenti economici che potrebbero derivare da un nuovo governo.

Che vi sia qualche leggera correzione è più che normale, vista la corsa record che stuzzica le prese di profitto. Tanto più che la crescita dei rendimenti dei titoli del Tesoro hanno superato l’attrattiva del metallo come rifugio sicuro.
Con gli ultimi passi in avanti, l’oro aggiorna i suoi guadagni annuali ad oltre il 30%.


Secondo alcuni analisti, la corsa del prezzo dell’ potrebbe continuare ancora per diversi trimestri, con possibile approdo addirittura a 3.000 dollari per oncia entro il quarto trimestre del 2025.
Questo perché ulteriori tagli ai tassi d’interesse negli Stati Uniti dovrebbero spingere il dollaro verso il basso e stimolare ulteriormente la domanda di beni rifugio come l’oro.

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