Il mercato del lavoro USA viaggia meno forte del previsto, consolidando le aspettative che la FED proseguirà con i tagli al tasso di interesse. Tuttavia il dollaro chiudere la settimana con qualche passo avanti, soprattutto per l’imminente appuntamento elettorale.
Il rapporto sull’occupazione ha mostrato che l’economia statunitense ha aggiunto 12.000 posti di lavoro solo il mese scorso, ben al di sotto delle previsioni di 113.000 (ma i dati risentono degli scioperi dei Boeing e dell’impatto degli uragani). Si tratta della crescita occupazionale più bassa da dicembre 2020. Inoltre i numeri di settembre sono stati rivisti al ribasso a 223 mila dai 254 mila indicati il mese scorso.
Intanto il tasso di disoccupazione è invariato al 4,1%, in linea con le aspettative del mercato. Il numero dei disoccupati è rimasto sostanzialmente invariato a 7 milioni.
Nel frattempo la retribuzione media oraria è aumentata di 13 centesimi, o dello 0,4%, leggermente al di sopra delle previsioni di un aumento dello 0,3% (lo stesso del mese precedente).
Secondo il mercato, la FED ridurrà di 25 punti base il tasso dei fondi federali la prossima settimana. Tuttavia le probabilità di un’altra riduzione di un quarto di punto a dicembre salgono intorno all’83%, rispetto al 73% precedente, percjé dal momento che lo scenario dell’inflazione è meno minaccioso, la banca centrale potrebbe concentrarsi sui posti di lavoro.
Nonostante la prospettiva di una FED ancora attiva sul fronte dei tagli al costo del denaro, il resta oltre quota 104, dopo l’aumento del 3% vissuto nel mese di ottobre.
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,25%, dopo aver raggiunto il massimo di quasi quattro mesi al 4,32%.
Nel frattempo cresce l’attesa per le elezioni della prossima settimana. Il candidato repubblicano Donald Trump e il vicepresidente democratico Kamala Harris sono molto simili in diversi sondaggi, ma alcuni investitori stanno effettuando operazioni in previsione della vittoria di Trump.