La posizione ancora aggressiva della Reserve Bank of Australia (RBA), che oggi si è riunita nel meeting di politica monetaria, consente al dollaro australiano di guadagnare ancora terreno rispetto a quello americano, portandosi sui massimi di due settimane.
La RBA ha deciso di confermare il tasso di interesse al 4,35%, livello massimo degli ultimi 12 anni, per l’ottavo meeting consecutivo. L’istituto ha mostrato una certa cautela riguardo alle mosse future, con un approccio che è parso ancora aggressivo.
Il governatore Michele Bullock ha sottolineato che la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva a causa dei rischi di rialzo dell’inflazione, tenuto conto di un mercato del lavoro resiliente. L’ultimo report sull’inflazione complessiva ha evidenziato un forte calo, ma l’inflazione di fondo rimane troppo elevata e non si prevede che ritorni al livello target fino al 2026.
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La decisione della RBA ha consentito al dollaro australiano di mantenere uno slancio positivo rispetto a quello americano. Il cambio sale infatti oltre 0,66, arrivando sui massimi di due settimane.
Sul rapporto tra le due valute incide in modo forte il duello Trump-Harris per la Casa Bianca, perché la riduzione delle aspettative di un successo di Trump hanno fiaccato l’Usd negli ultimi giorni, consentendo un recupero dell’Aussie.
Per quanto riguarda i titoli di stato australiani, il rendimento dei decennali si è mantenuto al di sopra del 4,6%.
