Il dollaro torna a salire dopo due sessioni di calo, a seguito dell’ultimo report sui Non Farm Payrolls che evidenzia nuovi miglioramenti, ma non tali da impedire alla FED un taglio dei tassi di interesse questo mese.
L’economia statunitense ha aggiunto 237.000 posti di lavoro a novembre, rispetto ai 36.000 di ottobre rivisti al rialzo (ma fortemente influenzati dagli scioperi dei Boeing e dai disagi causati dagli uragani Helene e Milton). Il dato è stato superiore alle aspettative del mercato di 200.000.
Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è salito al 4,2% a novembre (era 4,1% il mese precedente), in linea con le aspettative del mercato. Il numero dei disoccupati è aumentato di 161.000 unità. Nel frattempo, il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso dal 62,6% al 62,5%.
Altro dato importante è la retribuzione oraria media, che è aumentata dello 0,4%, su base mensile, leggermente al di sopra delle previsioni di mercato (+0,3%). Negli ultimi 12 mesi, la retribuzione oraria media è aumentata del 4%.
Dopo il report sul lavoro, i mercati scontano una probabilità dell’87% di una riduzione del tasso di 25 punti base questo mese da parte della FED, rispetto al 71% di ieri e al 66,5% di una settimana fa.
Ma nonostante questo il si è riavvicinato a 106, dopo la lieve flessione degli ultimi giorni. Anche il cambio scivola in basso, tornando verso 1,056.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso marginalmente verso il minimo in oltre due settimane.