Dopo oltre un decennio di prudenza, il Governo cinese promette un cambio di passo per cercare di stimolare la crescita economica e rassicurare i mercati, che sono assai nervosi per l’andamento dell’economia del Dragone. Finora gli sforzi di Pechino per stimolare l’economia cinese non hanno avuto grande risultato.
Il Politburo (l’organo chiave del partito comunista) ha annunciato una serie di politiche “più attive” per espandere la domanda interna nel 2025, impegnandosi a sostenere i mercati immobiliari e azionari.
Ha inoltre promesso una politica politica monetaria “moderatamente allentata”, cosa che segna un cambiamento nella retorica rispetto all’aggettivo “prudente” che era stato utilizzato finora. Ricordiamo che la PBoC, la banca centrale del paese, non è propriamente indipendente rispetto alla volontà del partito comunista.
Nel fixing di novembre, la PBoC ha mantenuto entrambi i tassi di interesse ai minimi storici e queste dichiarazioni aprono la strada a una possibile riduzione.
Il mercato vede la dichiarazione del Politburo anche come un taglio alle potenziali tariffe del 60% verso gli Stati Uniti dopo l’insediamento del presidente eletto Trump il mese prossimo.
Dopo l’annuncio di Pechino, lo yuan offshore si è rafforzato rispetto al dollaro. Il cambio USDCNH è sceso sotto il livello di 7,26, allontanandosi dal minimo di cinque mesi di 7,3 toccato il 3 dicembre.
Adesso i mercati aspettano la Conferenza Centrale sul Lavoro Economico per maggiori dettagli sul piano di sostegno economico.