Dal meeting della Bank of Canada arriva una piccola spinta al dollaro canadese, per via del cambio di retorica da parte dell’istituto centrale del paese nordamericano, che decide di tagliare il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base per la seconda volta consecutiva, portando il costo del denaro al 3,25%.
E’ stato il quinto meeting consecutivo in cui la Bank of Canada effettua una sforbiciata al costo del denaro, per un totale di 175 punti base di tagli cumulativi (si partiva dal costo del denaro al 5%).
Tuttavia, la retorica della banca centrale ha suggerito che non ci saranno tagli dei tassi più aggressivi il prossimo anno. Nella dichiarazioni di accompagnamento, non si parla più di costi di finanziamento da ridurre se lo scenario di base dovesse reggere.
Secondo l’istituto centrale, una sforbiciata robusta come quella di oggi serve a sostenere la crescita e mantenere l’inflazione vicina alla metà dell’intervallo obiettivo dell’1-3%. Gli ultimi dati mostrano che il PIL canadese è cresciuto dell’1% nel terzo trimestre, al di sotto delle proiezioni della banca centrale, e si rischia di mancare anche le previsioni anche per il quarto trimestre.
Infine, la BoC ha osservato che l’inflazione dovrebbe rimanere vicina all’obiettivo del 2% nei prossimi due anni, ma le potenziali tariffe da parte della prossima amministrazione presidenziale americana creano incertezza sulla crescita dei prezzi.
Dopo la riunione della BoC, il dollaro canadese si è rafforzato rispetto a quello americano, perché il passaggio della Banca del Canada verso un approccio più misurato ha rassicurato gli investitori. Inoltre, si prevede che le misure fiscali, come l’esenzione delle imposte sulle vendite e gli sforzi per controllare l’inflazione, sosterranno la crescita economica a breve termine, rafforzando ulteriormente la fiducia degli investitori. Il cambio scende così a circa 1,412, rimbalzando dal massimo di aprile 2020 a quota 1,418, toccato il 10 dicembre.
Intanto il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni del Canada è salito verso il 3,1%, recuperando dal minimo di due mesi del 2,98% registrato il 6 dicembre.