Continua ad essere sotto pressione lo Yen cinese, tanto da costringere la Banca Popolare (PBoC) a intensificare i suoi sforzi per sostenere la valuta.
Il prossimo 15 gennaio la banca centrale metterà all’asta 60 miliardi di yuan sul mercato di Hong Kong, così da aumentare la domanda di valuta all’estero. Sarà l’emissione più grande mai registrata da quando la banca centrale cinese ha iniziato a condurre aste regolari di banconote in città nel 2018.
La mossa mira a ridurre la liquidità dello yuan sul mercato (poiché l’emissione assorbirà una quantità significativa di yuan dal mercato), aumentare i costi di finanziamento e rendere più costoso per i trader shortare la valuta.
Nonostante questa mossa della banca centrale di Pechino, dopo un lieve recupero il cambio USDCNH è salito di nuovo oltre 7,35.
Da quando Trump ha vinto le elezioni americane a novembre, la pressione sulla valute cinese si è intensitifcata. La PBoC ha utilizzato attivamente il suo tasso di riferimento giornaliero per provare a sostenerla, ma non sempre con successo perché le preoccupazioni per la stagnazione dell’economia cinese e il potenziale aumento dei dazi statunitensi hanno sollevato dubbi sull’impegno della PBoC a difendere lo yuan.
