L’indice del dollaro si è mantenuto stabile a 91,00 mercoledì, dopo una drastica inversione rispetto alla giornata precedente quando aveva testato il livello di supporto chiave a 90,10.
La forza del dollaro è derivata dal buon dato sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti (aumentato del 5,3% a gennaio, riprendendosi da tre mesi consecutivi di ribassi), mentre l’aumento dei rendimenti reali ha continuato a favorire gli operatori rialzisti.
Tuttavia la giornata è stata vissuta soprattutto sull’attesa delle minute della FED, che in serata hanno ribadito la posizione accomodante della banca centrale, che ha promesso di mantenere i tassi d’interesse vicini allo zero finché l’inflazione non cresce al 2%.
Diversi membri del FOMC vedono rischi relativi all’inflazione e una elevata incertezza riguardante l’outlook economico.
Tutto ciò, assieme alla proposta dell’amministrazione Biden di stanziare $1,9mila miliardi di ristori per la pandemia, ha portato alcuni osservatori a mettere in guardia da un incremento dell’inflazione, e in definitiva ha frenato l’ulteriore slancio al rialzo del biglietto verde.