Nella settimana del meeting della FED, il dollaro comincia muovendosi poco. Il si è apprezzato fino a 91,9 per poi scendere a 91,7, poiché i rendimenti del Tesoro rimangono vicini a livelli massimi di un anno verso 1,62%. Proprio l’ampliamento dei differenziali dei tassi di interesse rispetto ad altri importanti mercati obbligazionari, ma anche il ruolo di safe haven del biglietto verde, hanno spinto il dollaro al rialzo nelle ultime settimane.
Il recente tumulto nel mercato obbligazionario ha infatti scatenato la speculazione secondo cui la banca centrale statunitense potrebbe dover modificare presto la politica monetaria per placare le preoccupazioni sugli alti rendimenti a lungo termine.
Anche per questo motivo il focus sarà sulla riunione politica della Federal Reserve (mercoledì), che dovrebbe riconoscere una crescita economica migliore del previsto (sulla quale agisce anche l’ottimismo per l’avanzata delle campagne di vaccinazione).
Tuttavia, il presidente della Fed Powell e il segretario al Tesoro Yellen hanno ribadito che qualsiasi aumento dell’inflazione sarebbe solo temporaneo, e in questo senso i recenti dati CPI e PPI hanno fatto scemare un po’ di timori.
Ricordiamo inoltre che settimana scorsa il presidente Biden ha firmato il pacchetto di aiuti per il coronavirus da $ 1,9 trilioni, aprendo la strada a una ripresa economica più rapida.