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PETROLIO, crollo pesante sui timori domanda e scorte in aumento

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L’AIE ha affermato che è improbabile che la domanda torni ai livelli pre-pandemia fino al 2023

Brusca caduta dei prezzi del petrolio, che vanno giù per la quinta sessione consecutiva (peggior serie da oltre un anno) e soprattutto lo fanno in modo fragoroso.
Sia che perdono diversi punti percentuale, accusando la peggiore flessione giornaliera da settembre.

Il crollo dei prezzi ha diverse cause. A cominciare da un dollaro più forte (dopo la riunione della Federal Reserve statunitense) e da una prospettiva cupa della domanda per l’Europa, a causa di una campagna di vaccinazioni lenta (per via della questione AstraZeneca).
Ma soprattutto pesanto il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’Energia e gli ultimi date sulle scorte Usa.

L’AIE ha affermato che è improbabile che la domanda torni ai livelli pre-pandemia fino al 2023, mentre le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 2,4 milioni di barili la scorsa settimana, quarto aumento consecutivo.

Anche le vendite tecniche sono state una delle cause del crollo dei prezzi.
Il infatti ha superato al ribasso i 54 per poi accelerare sotto i 63 dollari al barile; il invece ha perso prima quota 64/63 (zona ritenuta di interessante supporto) per poi accelerare la difesa e andare a testare i 60 dollari al barile.

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