Per la prima volta in questo inizio di 2017, l’euro è riuscito a chiudere tre sessioni consecutive al rialzo sul dollaro. Anche se si tratta di lievi apprezzamenti, il dato resta comunque significativo tenuto conto del periodo notevolmente negativo che la valuta unica ha vissuto tra l’elezione di Trump e Natale. Un periodo nero che ha avuto una appendice anche nelle prime due sedute di inizio 2017, quando è stato toccato il minimo a 1,03395.
Adesso all’orizzonte si prospetta uno step importante, rappresentato dal superamento di una resistenza a quota 1,067. Su quel muro il cross EurUsd ci è già rimbalzato alcune volte da novembre in poi, e due volte negli ultimi giorni.
Lo possiamo vedere dai due grafici sul broker (su un timeframe giornaliero per il primo grafico, e su un timeframe orario per il secondo).
Bisogna fare una considerazione anche sulle ultime tre sedute di cui abbiamo parlato prima. Tutte molto contrastate, come dimostrano le candele dal body ristretto e dalle ombre molto più pronunciate. Questo indica che la spinta al rialzo c’è stata ma è ancora molto debole e balbettante.
Che il mercato viva un momento di incertezza è fuor di dubbio, e questo malgrado le parole di Trump abbiano provocato la ritirata del biglietto verde. Tuttavia il ritracciamento del dollaro non è stato così forte come ci si poteva attendere, neppure dopo i dati sulle vendite al dettaglio di venerdì, al di sotto delle aspettative.
Resta il fatto che questa settimana il Dollar Index è scivolato ai livelli di metà dicembre, ovvero quando la Fed ha tagliato i tassi di riferimento del mercato a stelle e strisce. Ma durerà ancora questa dinamica dei prezzi, oppure l’euro si fermerà ancora alla soglia dell’1,067?