Uno degli oscillatori più noti e utilizzati è senza dubbio l’AVERAGE TRUE RANGE (indicatore ATR), che è stato sviluppato da John Welles Wilder per evidenziare con QUANTA FORZA il prezzo si sta spostando al rialzo o al ribasso.
In sostanza serve a misurare la volatilità di un asset.
Come prima cosa andiamo a vedere come si presenta l’oscillatore ATR (AVERAGE TRUE RANGE) sfruttando una famosa piattaforma di trading.
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L’INDICATORE ATR si presenta come una linea che oscilla al di sotto del grafico dei prezzi, come puoi vedere nell’immagine tratta da eToro).
La linea dell’ATR si spinge verso l’alto quando il mercato è molto volatile, mentre al contrario tende a scendere in basso in presenza di un mercato caratterizzato da scarsa volatilità.
Come si calcola l’indicatore ATR (Average True Range)
Come dice il nome stesso, l’indicatore Average True Range è una media calcolata sugli ultimi N periodi (di solito 14).
Già, ma una media di che cosa?
Non del prezzo (come accade alla classica media mobile), bensì del così detto “true range”… che adesso vediamo cos’è.
Il True Range
Chi non ha voglia di approfondire il discorso, può passare al capitolo successivo. Tuttavia può essere comunque interessante leggere questo breve passaggio sul calcolo del “True Range (TR)” che è il fulcro dell’indicatore ATR.
Possiamo definirlo così: il True Range è dato dal massimo movimento fatto registrare dal prezzo nel giorno corrente o in alternativa dal confronto fra la chiusura del giorno precedente e l’estremo raggiunto il giorno corrente.
Quest’ultimo è definito da tre elementi:
1) differenza tra il prezzo massimo del giorno e il minimo corrente
2) differenza tra pezzo massimo corrente e il prezzo di chiusura del giorno precedente
3) differenza tra il prezzo di chiusura del giorno precedente e il prezzo minimo corrente
Come detto, la piattaforma di trading farà tutti i calcoli per te. Quello che devi sapere invece è che l’oscillatore ATR ti fornisce una misura della volatilità del mercato.
Non solo, non è rado il verificarsi di punti svolta del mercato in prossimità di minimi fatti segnare dall’indicatore Average True Range.
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Come si usa l’indicatore ATR in analisi tecnica?
Ci sono due modi per sfruttare l’indicatore AVERAGE TRUE RANGE nell’analisi tecnica:
1) per prevedere inversioni di trend
2) per fissare un livello di STOP LOSS alle nostre operazioni
Prevedere le inversioni con ATR
Solitamente sui mercati si assiste a un fenomeno interessante: in concomitanza di una inversione, generalmente la volatilità è estrema, ossia molto alta oppure molto bassa.
Questo significa che quando il nostro ATR assume valori estremi (molto alti o molto bassi), bisogna drizzare le antenne perché potrebbe esserci una inversione di tendenza in arrivo.
Vediamo questo esempio concreto….
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Come puoi vedere, sul grafico eToro abbiamo evidenziato due situazioni di ATR su valori estremi, che poi sono sfociate in una inversione del trend.
Tuttavia sullo stesso grafico si presentano anche dei casi in cui, nonostante l’ATR molto basso o molto alto, non avviene alcuna inversione del trend.
E allora, assodato che in presenza di questi valori estremi dell’ATR dobbiamo drizzare le antenne, come capire se davvero sta arrivando una inversione?
Dobbiamo sfruttare altri strumenti…
Ad esempio ce lo potrebbe segnalare la comparsa sul grafico di candele di inversione, oppure potremmo anche utilizzare assieme all’ATR anche degli appositi indicatori di inversione.
Definire il livello di stop loss con l’ATR
L’indicatore ATR è utile quando vuoi capire come fissare un limite per l’uscita dal mercato, ossia uno STOP LOSS.
Di solito questo livello viene posto pari a:
2 x ATR in caso di mercato poco volatile
3 x ATR se la volatilità è media (anche 4 x ATR se c’è alta volatilità).
Facciamo un esempio concreto per spiegarti meglio…
(Fonte grafica broker eToro)
Diciamo che nella situazione mostrata qui sopra sulla piattaforma eToro, abbiamo deciso di aprire una posizione short, e che vogliamo identificare uno stop loss tramite il nostro ATR.
Il valore dello stop loss (espresso in pips) sarà dato da 3 x il valore dell’ATR (perché valutiamo come moderatamente elevata la volatilità del mercato).
Nel nostro caso ad esempio il valore dell’indicatore Average True Range è 0,015, che moltiplicato per 3 fa 0,0045.
Il nostro livello di sicurezza sarà quindi dato dal prezzo corrente +0,0045.
Ovviamente se avessimo voluto entrare nel mercato con una posizione long, avremmo fatto il ragionamento al contrario, per cui sulla nostra piattaforma avremmo fissato lo stop loss sottraendo al prezzo corrente il valore 0,0045.
Conclusione
L’importanza dell’indicatore ATR nell’analisi tecnica è molto forte, come avrai potuto cogliere senza dubbio.
Ricordiamo però che anche lo stesso inventore John Welles Wilder consigliò di non utilizzare mai da solo questo indicatore, perché potrebbe fornirti tanti falsi segnali.
Buon trading!
Un’ultima cosa, ecco gli indicatori di volatilità che dovresti conoscere…
Donchian Channels
Average True Range (ATR)
Bollinger Bands
Keltner Channels
Relative Volatility Index (RVI)
Deviazione standard
Envelopes / Bande oscillazione
Chaikin's Volatility
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