Sono giorni molto intensi per il Brasile, sospeso tra dati economici poco incoraggianti e questioni politiche molto delicate. Tutto peso che zavorra il Real, che oggi perde quasi mezzo punto percentuale nei confronti del dollaro (il cross UsdBrl era salito a 3,1408 per poi scendere leggermente).
Partiamo dai dati economici. Il Fipe (Fundação Instituto de Pesquisas Econômicas) ha reso noto che il valore per Produzione Industriale Braziliana é sceso a -0,8% rispetto al 1,4% nel mese precedente. Il dato è peggiore rispetto alle attese degli analisti, che ipotizzavano un decremento al massimo fino a 0,4%.
Su base mensile c’è stata invece una lieve crescita (0,1%) che comunque è stata al di sotto delle aspettative. E’ stato inoltre reso noto il dato riguardante l’Indice sull’Inflazione IPC-Fipe, che a marzo è salito dello 0,14%, leggermente meglio delle aspettative (0,12%).
Dal punto di vista macro, adesso l’attesa è tutta rivolta al prossimo appuntamento con i dati sull’inflazione, che dovrebbero far registrare un ulteriore lieve calo verso quota 4,56%. Se così fosse, si tratterebbe dell’ottavo calo consecutivo. A settembre era a quota 8,97%, oggi invece rientra ampiamente nel target fissato dalla Banca centrale del Brasile (2,5% – 6,5%).
La cosa potrebbe aprire alla possibilità di un allentamento della stretta monetaria da parte della BCB. Attualmente il tasso è al 12,25%, ma molti ritengono che si possa scendere fino a 9,50% già quest’anno. Il prossimo meeting è in programma il 12 aprile.
Ma intanto c’è la questione politica che agita il paese sudamericano. Infatti il presidente Michel Temer rischia grosso, visto che domani il Tribunale superiore elettorale (Tse) inizierà domani il processo contro le candidature di Dilma Rousseff e Michel Temer alle presidenziali del 2014, entrambi accusati di essere stati eletti “abusando di potere politico ed economico” e aver ricevuto denaro proveniente da tangenti originate dai fondi neri di Petrobras (il colosso energetico nazionale).
Se condannato, Temer potrebbe perdere in anticipo l’attuale mandato, in scadenza a ottobre 2018.
Chiaramente queste vicende potrebbero farsi sentire in modo pesante anche sui mercati, sensibili ad un clima sociale che è incandescente.