Come era ampiamente nelle previsioni, la Schweizerische Nationalbank (BNS) ha deciso di proseguire nella sua politica molto espansiva, ma senza ritoccare il tasso Libor, che viene confermato a -0,75%.
A spingere verso questa direzione c’è sempre il dato relativo ai prezzi al consumo. L’ultima rilevazione ha evidenziato un aumento lieve (0,5%) mentre la Banca Svizzera ha rivisto le proprie stime di inflazione per gli anni 2018-2019. Per il 2018 si passa da 0,4% a 0,3%, mentre per il 2019 si scende a 1% dal precedente 1,1% (circa la crescita, le aspettative sono dell’1,5% per quest’anno).
Ricordiamo che la deflazione è il vero incubo dell’istituto centrale elvetico, che da una parte non riesce a risollevarla neppure con una politica ultra-espansiva che dura da tempo, ma dall’altro non può ulteriormente allargare la presa per il rischio di una fuga di capitali. Il tutto tenendo presente che la BNS deve tenere sotto controllo il Franco, che è molto cresciuto di valore nell’ultimo triennio.
Tuttavia va precisato che l’istituto non ha escluso nuovi interventi sul mercato dei cambi se dovesse essere necessario.
Dopo la decisione della banca centrale, il cambio del franco svizzero con il dollaro ha registrato prima un nuovo apprezzamento, che però l’effetto FED ha disinnescato spingendo il cross UsdChf a 0,9757 (+0,47%).
viaggia invece al rialzo il franco contro l’euro. Il cross EurChf quota 1,0872, in lieve ribasso.