Sorpresa dalla Russia. La banca centrale di Mosca ha infatti aumentato il tasso chiave di 50 BP al 5,0%, con una decisione molto aggressiva.
La Bank Rossii ha anche indicato che “prenderà in considerazione la necessità di ulteriori aumenti del tasso chiave” nelle prossime riunioni.
A partire da oggi, inoltre, la CBR ha formulato le aspettative per il tasso annuo, che corrisponde a un intervallo di 5,0-5,8% per il resto dell’anno. Ciò suggerisce che l’attuale tasso chiave nominale del 5,0% è il tasso più basso possibile per il resto dell’anno, e quindi è molto probabile che ci siano ulteriori rialzi nei prossimi mesi. La gamma per il 2022 è del 5,3-6,3%, e per il 2023 è al 5,0-6,0%.
Per quanto riguarda le previsioni di inflazione, la CBR si aspetta una crescita fino al 4,7-5,2%, a seguito del quale potrebbe esserci un ritorno al 4% dalla prima metà del 2022.
Inoltre, la CBR è ancora ottimista per quanto riguarda l’attività economica, aspettandosi una crescita del 3-4% del PIL quest’anno.
Sul fronte valutario, il rublo russo ha esteso i recenti guadagni, spingendosi a 74,7 contro il dollaro () e toccando il suo livello più forte dal 23 marzo.
In altre notizie, le tensioni geopolitiche si sono allentate, dopo che la Russia ha annunciato giovedì che avrebbe ordinato alle truppe di tornare alla base dall’area vicino al confine con l’Ucraina.
