L’inflazione (che nell’area euro è salita all’1,6%) torna a farsi sentire sull’umore degli investitori, innescando forti vendite in tutta Europa.
Le Borse europee arrivano a scendere di oltre due punti percentuale, poi recuperano solo in piccola parte quanto lasciato sul terreno.
La giornata evidenzia la debolezza anche del petrolio e delle criptovalute, che crollando anche di oltre il 20%.
A Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul terreno l’1,58%, interrompendo la scia di cinque consecutivi rialzi e chiudendo a 24.486,69 punti.
Sul listino principale, si salvano dalla pioggia di vendite Amplifon, che chiude con +0,58% e Banco BPM, che segna +0,55%.
Malissimo CNH Industrial, che fa -5,35% e Buzzi Unicem, con una flessione del 3,55%.
In caduta anche i petroliferi: Tenaris -2,74%, Eni -2,28% e Saipem -1,67%.
Anche il resto d’Europa va fiacco. Simili variazioni per le altre, sopra i minimi di seduta: Francoforte perde l’1,77%, Londra l’1,19% e Parigi l’1,45%.
Wall Street perde quota, ma leggermente. Lo segna -0,29%, il -0,48% mentre il -0,03%.
