Sono state ore molto intense sul fronte , che dopo essere tornato sotto pressione in area 31mila, si è poi ripreso e tornare oltre i 35mila.
Il tutto nel giorno storico in cui un Paese – il primo al mondo – ha deciso di adottarlo come valuta avente corso legale: El Salvador.
Il Congresso salvadoregno ha approvato la proposta del presidente Nayib Bukele di riconoscere il Bitcoin come valuta legale. Come tale affiancherà il dollaro statunitense, che è la moneta oggi utilizzata nel Paese. assumerà lo status di valuta legale nei prossimi 90 giorni.
L’euforia che ha generato questa notizia, ha propiziato il recupero di oggi.
Tuttavia la realtà del settore rimane complicata, ed è ancora fresca la ferita prodottasi il 19 maggio, giorno soprannominato “Black Wednesday“, quando Bitcoin si è schiantato del 30% in 24 ore e l’intero mercato ha perso più di $ 500 miliardi.
Gli investitori in sono preoccupati per il continuo inasprimento della regolamentazione del settore in Cina, dove diverse province hanno già imposto lo spegnimento delle macchine per “minare” criptovalute. Divieto assoluto.
Ma a questo si è pure sommato un altro fattore, che lunedì aveva scatenato una ondata di panic-selling: i Bitcoin che sono stati utilizzati per pagare il riscatto di Colonial Pipeline dopo il cyberattacco sono stati recuperati dal FBI. In teoria sarebbe dovuto essere impossibili, visto che la valuta digitale dovrebbe essere al di là del controllo delle autorità. Ma se l’FBI c’è riuscito, allora la quasi totale anonimità che dovrebbe garantire il Bitcoin non è poi così granitica.
Il fatto che si sia avvicinato pericolosamente alla soglia dei 30mila, riuscendo poi ad allontanarsi di nuovo, è un bel sollievo per i tori della cryptovaluta.
Tuttavia, la situazione rimane pericolosa, perché se venisse rotta al ribasso la resistenza dei 30 mila, sarebbe dura arginare la caduta.