Comincia all’insegna della prudenza questa settimana, con gli investitori piuttosto riluttanti ad aprire nuove posizioni prima della riunione di giugno della Fed, che si svolge martedì e mercoledì.
L’attenzione come sempre è rivolta all’approccio che la banca centrale intenderà avere nei confronti dell’inflazione.
A tal proposito, le aspettative per l’anno prossimo negli Stati Uniti sono balzate per il settimo mese consecutivo a un nuovo record del 4%.
Le aspettative di inflazione media nell’orizzonte di tre anni, sono invece aumentate al 3,6% dal 3,1%, il secondo livello più alto di sempre.
Finora la FED ha detto e ribadito di vedere le fiammate dei prezzi al consumi come frutto di situazioni temporanee, e gli investitori non si aspettano alcun cambiamento immediato dei tassi.
Tuttavia, rimangono i timori che le banche centrali potrebbero dover modificare relativamente presto la politica per evitare il surriscaldamento delle economie.
Per questo motivo, nella due giorni di meeting della Fed, gli investitori cercheranno indizi sul percorso dello stimolo dell’era della crisi.
Sul fronte valutario, il si aggira sui massimi di 5 settimane a 90,5, poiché gli investitori hanno applaudito nuovi segnali che la riapertura dell’economia sta guidando la crescita. I recenti dati macro hanno evidenziato che il sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan ha superato le aspettative del mercato, mentre le richieste di disoccupazione sono scese a un nuovo minimo pre-pandemia.
La valuta statunitense è aumentata di quasi lo 0,5% la scorsa settimana, registrando la seconda settimana consecutiva di guadagni.