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Giappone, l’inflazione marcia poco. Yen stabile contro Usd e Eur

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L'indice dei prezzi al consumo (CPI) è salito allo 0,8% rispetto allo 0,7% precedente

Continua a marciare piano l’inflazione in Giappone. L’Ufficio nazionale di statistica ha infatti comunicato che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è salito allo 0,8% rispetto allo 0,7% precedente (grazie alla crescita della benzina, del cherosene e dei costi per la salute). Ricordiamo che il target di inflazione è fissato al 2%, quindi siamo lontanissimi dall’obiettivo. Un mesetto fa la BoJ aveva tagliato le stime indicando un’inflazione allo 0,8% sull’anno fiscale a marzo 2018 contro il +1,1% indicato in precedenza.

I prezzi al consumo core – ovvero quelli depurati degli elementi più volatili – sono saliti per la decima volta consecutiva. La spesa delle famiglie invece non presenta variazioni rispetto ad ottobre dell’anno precedente. Aumentano invece gli investimenti nel terzo trimestre.

Questo report dovrebbe ancora una volta spingere la Bank of Japan (BoJ) a proseguire lungo un percorso ultra-espansivo della politica monetaria. L’istituto centrale giapponese ha mantenuto i tassi al -0,10% nella speranza che questo possa dare una scossa all’inflazione. Anche il piano di acquisto bond governativi a 10 anni è rimasto da tempo invariato ad un ritmo di 80 trilioni di yen l’anno, al fine di comprimere il loro tasso attorno allo zero.

Buone notizie intanto giungono dal settore manifatturiero, dove è stata registrata una crescita al ritmo più sostenuto da oltre tre anni e mezzo, grazie al rafforzamento di produzione, ordini ed export. La lettura finale dell’indice Pmi di novembre è 53,6 punti.

Dopo il report odierno sul mercato valutario lo yen giapponese è rimasto sostanzialmente stabile contro le altre major. La coppia viaggia su quota 112,81 (in ribasso settimanale di circa un punto percentuale) mentre l’ è a 133,86 (+7% nell’ultimo semestre).

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